Ascoli Piceno

Ascoli Piceno

Le origini della città sono avvolte nel mistero, ma è sicuro che vi fosse presenza umana già in epoca neolitica. Secondo una tradizione citata nella letteratura antica la città venne fondata da un gruppo di Sabini guidati da un picchio.

I Sabini si sarebbero fusi con altre popolazioni autoctone dando origine ai Piceni, di cui Ascoli divenne il centro principale anche grazie alla sua posizione sulla via Salaria, che collegava le saline alla foce del Tevere a quelle della costa adriatica. Giulio Cesare nel 49 a. C. la designò capitale della regione dandole l’appellativo di Picenum. Ai tempi di Augusto, divenne la capitale della quinta regione italica. Nell’alto medioevo subì la decadenza economica e le razzie dei barbari, tra cui quella dei Goti di Totila e dei Longobardi di Faroaldo (578). Per due secoli fu sotto il dominio longobardo del Ducato di Spoleto (593-789), finché non passò sotto il controllo dei Franchi scesi in Italia al seguito di Carlo Magno. In questi secoli si accentuò il potere dei vescovi (i cosiddetti vescovi-conti). Nel 1183 si costituisce in Libero comune. Le lotte finiscono per aprire la strada a personaggi ambiziosi come Galeotto Malatesta (XIV secolo) che viene cacciato da una rivolta e in seguito a Francesco Sforza che instaura una crudele dittatura (XV secolo) che viene abbattuta nel 1482, anche se Ascoli è costretta a riconoscere la sovranità della Chiesa. Venne annessa alla prima Repubblica Romana e nel 1860 viene annessa al Regno d’Italia di cui seguirà d’ora in avanti tutte le vicende.

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