Monti Sibillini

Territorio

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, si estende per una superficie di circa 71.437 ettari, su un terreno prevalentemente montagnoso. Il paesaggio predominante è quello del massiccio calcareo della catena degli Appennini, che in questa zona funge da tramite tra le forme più morbide della parte tosco-emiliana e le massime altezze abruzzesi, assumendo tratti severi e scoscesi.

Dall'asse principale della dorsale appenninica degradano un versante orientale e uno occidentale. Il primo è caratterizzato da una grande varietà di paesaggi e ambienti naturali. I fondivalle dei fiumi e dei torrenti si articolano in gole strette e impressionanti (come le suggestive Gole dell'Infernaccio), create dalle attività telluriche e dall'erosione. Più in alto numerosi boschi (soprattutto faggete) si cingono a corona delle valli appenniniche con prevalente andamento nord-sud. Il versante occidentale degrada dolcemente verso l'Umbria con una serie successiva di depressioni ad alta quota, i famosi Piani di Castelluccio.

Monti

Il versante sud del Monte Bove.

Il monte più alto, nonché la cima più alta delle Marche, è il Monte Vettore che con i suoi 2476 m domina Castelluccio.
Numerose sono le cime che superano i 2000 metri, tra cui:
• Cima del Redentore (2448 m)
• Pizzo del Diavolo (2410 m)
• Monte Priora (2332 m)
• Pizzo Berro (2260 m)
• Monte Porche (2233 m)
• Monte Argentella (2201 m)
• Monte Sibilla (2173 m)
• Monte Bove (2169 m)
• Palazzo Borghese (2119 m)
• Pizzo Tre Vescovi (2092 m)

Fiumi
Nel territorio del parco nascono quattro fiumi principali:
• Aso, Tenna e Fiastrone, che sfociano nel Mare Adriatico.
• Nera, che si sviluppa sul bacino tirrenico.

Lago di Pilato

Lago di Pilato

Il Lago di Pilato, habitat del chirocefalo. Collocato tra le pareti impervie e verticali immediatamente sotto la cima del Monte Vettore, il lago di Pilato è uno dei pochissimi laghi glaciali di tipo alpino presenti sull'Appennino e l'unico lago di origine naturale delle Marche.

Le dimensioni e la portata d'acqua dipendono dalle precipitazioni e dallo scioglimento delle nevi, che ricoprono per buona parte dell'anno la superficie dello specchio d'acqua fino all'inizio dell'estate. In base al livello d'acqua, il lago può apparire unico, oppure diviso in due bacini, da cui deriva il soprannome di "lago con gli occhiali". Il lago ospita un particolare endemismo, il Chirocefalo del Marchesoni: un piccolo crostaceo di colore rosso che misura 9-12 millimetri e nuota col ventre rivolto verso l'alto. Il lago di Pilato è l'unico habitat di diffusione di questo invertebrato, per cui vi è un divieto di balneazione e di avvicinamento a meno di cinque metri dalla riva, per non compromettere l'ecosistema di questo animale unico. Nella tradizione popolare prende il suo nome dalla leggenda secondo la quale nelle sue acque sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato condannato a morte da Tiberio. Il corpo, chiuso in un sacco, venne affidato ad un carro di bufali lasciati liberi di peregrinare senza meta e sarebbe precipitato nel lago dall'affilata cresta della Cima del Redentore.

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